lunedì 28 dicembre 2009
Il Natale
E anche quest’anno è passato e mi ha lasciato quasi indenne.
Il Natale purtroppo arriva tutti gli anni compreso quelli bisestili. Quest’anno poi ho come l’impressione che sia arrivato prima del solito e mi ha colta alla sprovvista, come alla sprovvista mi ha colta l’invito di mio marito per il giorno di Natale a parentame vario. Tutti a pranzo da noi. Albero o presepe? Ovvimente opto per le palle, faccio sempre l’albero con una cura maniacale. Mi mancano delle palline. Sono certa che siano sparite e già mi viene una crisi, poi non so perchè quest'anno tutti si sono accaniti contro il mio albero. Il cane che ogni volta che scende a pisciare torna masticando una pallina, i miei nipoti che hanno pensato bene di prendersi a pallonate e frantumare una decina di palline pregiatissime, io stessa che per rabbia ho strappato un ramo. Comunque è lì, storto, con tre palline masticate, triste come chi sa di aver avuto un passato glorioso.
Il 24 vado a fare la spesa. Mio marito mi lascia una bella lista e io parto all’alba alla volta del supermercato. Bestemmio contro bietole, cannelloni che non si trovano, scalogno (sempre lui il maledetto!). L’unica cosa semplice da trovare sono le noci e ne prendo a sacchettate. Poi vado a comprare i regali, compreso il mio perché mio marito non aveva tempo.
Scattate le 20 del 24 comincia la maratona cibo. Ci si strafoga per 3 giorni come se fossimo degli orsi e dovessimo accumulare riserve per l’inverno. Mangiamo di tutto, e più mangi e più ti viene fame e dopo il cotechino mangi la crema pasticcera e dopo la crema rimangi un cannellone e tutto sembra non finire mai. Poi ti sdrai 5 minuti sul divano tra un cannellone e l’altro, tiri due rutti e apri i regali: un libro, un alberello di Natale con una saponetta attaccata, un candelabro. Evviva evviva. E comunque sempre meglio di Fabio che ha ricevuto un gomitolo di lana pensando fossero un paio di calzettoni.
Se si riesce a sopravvivere alla tre giorni (e anche quest’anno ce l’ho fatta!!), qualche giorno di tregua e poi si riparte per l’ultimo dell’anno. E di nuovo cannelloni, lenticchie, zamponi, panna montata. Si comincia a mangiare alle 8 di sera e si finisce alle 5 della mattina.
E i propositi dell’anno nuovo?
Beh la dieta è sempre al primo posto fiduciosi che ci vorranno mesi prima che avremmo cagato quello che abbiamo mangiato nell’ultima settimana.
lunedì 21 dicembre 2009
Pisciatoi
sabato 19 dicembre 2009
Viva la neve
Stamattina mi sono svegliata e c’era un silenzio particolare. Mi affaccio alla finestra ed era tutto bianco,il mio giardino sembrava quello di una baita in montagna, la mia macchina era completamente sparita sotto un cumulo di neve e c’erano tre bambini che facevano a pallate nel cortile.
Qui non siamo abituati a vedere la neve e torniamo tutti un po’ bambini, le scuole chiudono, si va per le strade e si vede la gente sorridere, si porta il cane al campetto e lui sembra tornare il cucciolo di dieci anni fa, poche macchine in giro, tutto sembra un po’ magico. Ci si ferma a notare dei particolari che non avevamo mai visto perché siamo sempre di corsa, quell’albero di cachi sotto casa mia, quel bambino bellissimo con la giacca a vento rossa, quel cartello stradale tutto storto.
Si esce di casa tutti coperti, con i calzettoni pesanti e il berretto e ci si avventura a piedi e con gli occhi affamati di immagini, sorridendo a tutti quelli che incontriamo. Poi si rientra a casa infreddoliti ma con una bellissima sensazione dentro e quando vediamo la macchina dove i bambini hanno scritto “VIVA LA NEVE” non si può che essere d’accordo. Certo domani ci sarà un misto di fango e acqua, i miei gerani saranno definitivamente morti e magari non partirà nemmeno la macchina ma non importa, ancora per qualche ora potrò affacciarmi alla finestra e provare quella bellissima sensazione
martedì 8 dicembre 2009
Vita
Oggi ho perso un’amica. Una piccola donna con un coraggio e un attaccamento alla vita che non avevo mai visto in nessuno in tutta la mia vita. Ha combattuto per dodici anni contro un male bastardo che non dà scampo. Si è vista cadere a pezzi, deturpata, privata di tutto quello che ai noi “sani” sembra normale e dovuto. L’ho vista venire al mare tranquilla anche senza un seno, portare una bandana quando era senza capelli, camminare con le stampelle quando ormai le ossa non la reggevano più ma mai piangersi addosso. Mai. E’ rimasta attaccata alla vita fino alla fine. E’ riuscita a vedere suo figlio arrivare ad essere adolescente, un ragazzo meraviglioso che non ha ricordi di sua madre senza la malattia. Non sono riuscita a starle vicina come avrei voluto, ho avuto paura, paura di soffrire ancora. E sono scappata.
Alle volte la vita è davvero una merda.
Ciao Lory
lunedì 30 novembre 2009
Onesta o cogliona?
giovedì 29 ottobre 2009
Terme
Parlando di terme mi sono tornate in mente le mitiche vacanze con la Simo a Monsummano.
Qualche anno fa mi aveva convinta ad andare una settimana con lei in vacanza a farci massaggiare il culo e da allora ci siamo andate per 3 o quattro anni di seguito a parte la botta di vita a Londra per i suoi quaranta anni.
Aspettavo quella settimana sempre con ansia. Simo arrivava a prendermi con la sua Ford Ka di quindici anni la domenica pomeriggio, salutavo marito e cane e partivamo. Arrivavamo all’hotel dopo circa un paio di ore e parcheggiavamo di fianco alla macchina più scalercia che trovavamo, di solito una Porche Carrera. A quel punto facevamo il nostro ingresso nel paese dei balocchi e non ne saremmo più uscite per una settimana.
Alla mattina sveglia verso le 8.30, colazione abbondante e ora di ginnastica. Un anno c’era un istruttore che era un figo spaziale, noi entravamo in palestra con le cispi agli occhi cercando di sfoggiare un minimo addominale, ma crollavamo alla prima flessione celando in malo modo un rutto e maledicendo quel chilo e mezzo di marmellata che ci eravamo appena mangiate. Finita l’ora di ginnastica tornavamo in camera e ci mettevamo la mitica cappetta di cotone, la vestaglia da ospedale e ci avventuravamo nella grotta termale. Meravigliosa. Una grotta naturale a circa 35 gradi e con un’ umidità del 99%. La prima volta, appena entrata, pensavo mi sarebbe venuto un attacco di panico. La grotta è divisa in 3 zone, paradiso, purgatorio e inferno. Noi stavamo all’inferno. Stai lì 50 minuti in silenzio e sudi come Galeazzi quando fa la telecronaca di una gara di canottaggio. Quando ci andava veramente di culo eravamo sole o con altre 3 o 4 persone. Poi c’erano i giorni sfigati. Una volta per esempio avevo uno di fianco che si tirava dietro una puzza di piedi devastante, un’altra volta, invece, avevo davanti uno che ha passato tutti i cinquanta minuti a grattarsi i coglioni sotto la cappetta. Io tipicamente ero nuda sotto la cappetta perché in quelle condizioni anche un filo interdentale in mezzo alle chiappe ti fa caldo. Da qui il mio soprannome Sharon.
Finiti i 50 minuti di grotta si andava a fare la doccia idrogetto. Entri in una stanza che ricorda molto i lager che si vedono nei documentari, ti metti sotto il doccione e una inserviente ti spara da due metri di distanza un getto d’acqua ad una pressione impressionante che ti scaraventa contro il muro. Questo per rigenerarti. Io ci andavo spesso in costume, la Simo una volta si e’ presentata in perizoma di pizzo e il docciaro, che era un ometto sui 55 anni, per tutti i giorni successivi ci ha salutate ammiccando.
Distrutte dopo la doccia ci trascinavamo in sala relax per una ventina di minuti e poi massaggi. Ne abbiamo provati di tutti i tipi, anti-stress, aroma, svedesi, ayurvedici, tonificanti, shatzu. La Simo, avendo già avuto esperienza alle terme, mi aveva consigliato di scegliere l’unico massaggiatore uomo. Mi ricordo che quando aveva prenotato aveva chiesto espressamente di essere massaggiata da lui e dalla direzione le avevano risposto “Relativamente ai massaggi, mi sembra di ricordare che avesse una preferenza per un nostro terapista. Se desidera informarci faremo del nostro meglio per soddisfare la Sua richiesta.”
Avevano poi soddisfatto la nostra richiesta.
Il mitico fisioterapista era veramente bravo, aveva solo il difetto che quando ti giravi di schiena ti calava quella specie di mutande di carta per massaggiarti meglio. Inizialmente l’istinto era quello di stringere le chiappe ma poi il relax prendeva il sopravvento.
Pranzo veloce e poi pomeriggio nella stramitica piscina termale, con quegli idromassaggi che ti sparano acqua da tutte le parti e che ti rimettono anche un po’ in circolo l’ormone.
Alla sera ci presentavamo a cena alle 19.30 in punto. Spesso la sala era ancora chiusa e quando la aprivano ci trovavano spiaccicate alla tenda di ingresso, sbavanti e intente ad ammirare il menù. Si mangiava da Dio, antipasti, primi, secondi e dolci fantastici. Ingurgitavamo tutto in meno di mezzora e poi, gonfie come dei tacchini, ci trascinavamo nei salotti dell’albergo per poi crollare in camera poco dopo.
L’ultimo giorno si passava poi allo Slitti a fare una scorpacciata di cioccolata.
Quando tornavo dalle terme avevo sempre un paio di chili in più ma una serenità e una rilassatezza interiore veramente unica.
E’ un po’ di anni che non ci torniamo ….. Francini, è l’ora di riprendere le nostre abitudini, organizzati.
martedì 27 ottobre 2009
Vita di coppia
Ieri sera siamo usciti dal lavoro e siamo andati a fare la mitica ablazione del tartaro. Appena mi ha aperto la bocca la dentista mi ha detto "e che e' il muro di Berlino?". Vergogna. Comunque finisco verso le 21. Arriviamo a casa dopo mezzora distrutti e affamati. Mio marito mette a scaldare una minestra precotta, io mi giro verso il tavolo e vedo sopra un pezzo di formaggio, ne' grande ne' piccolo. Senza pensarci lo prendo e me lo mangio. Era l'ultimo. Ho ancora il formaggio in bocca quando mio marito, sempre con la solita flemma e humor inglese, mi dice "Ti sei mai chiesta a chi e' dedicato il Leerdammer formato famiglia"?
Alle volte penso che mi prenda per il culo ...
martedì 20 ottobre 2009
Chi cazzo me lo ha fatto fare
Di comprare una casa a pianta triangolare
Di comprare i Jeans stretti intanto prima o poi cedono
Di comprare la cyclette
Di leggere il mio oroscopo stamattina tanto saturno e' sempre contro
Di dire al mio capo che non sono motivata
Di contendermi con il cane l'ultimo pezzo di formaggio, intanto vince sempre e comunque lui.
Di preprare ogni settimana due lezioni per il corso di inglese quando ne e' sufficiente una.
Di venire a lavorare oggi quando ho 49 giorni di ferie da smaltire entro l'anno
domenica 11 ottobre 2009
La ruga
In questo periodo di escort e di veline mi viene naturale riflettere su come sono diventate, o meglio come vengono rappresentate oggi le donne. Le donne emancipate oggi devono proporsi come oggetto di desiderio sessuale anche quando sono interpellate per la loro professionalità. Rosy Bindi è stata definita più bella che intelligente e questo la dice lunga.
Siamo in un mondo un cui l'apparire è diventato di gran lunga più importante dell'essere, in cui dobbiamo nascondere la ruga, vergognarci per il passaggio del tempo sul nostro viso.
Come dice Lorella Zanardo in un suo bellissimo cortometraggio, il volto è espressione, qualcosa di asimmetrico e impuro, di individuale e diverso dal tipico. Invece in televisione vediamo solo volti gonfiati che hanno perso la loro unicità. Bocche, seni, nasi e culi tutti uguali. Esaltazione portata all'eccesso di quella che viene considerata femminilità, desiderabilità semplicemente come pura allusione sessuale.
Il nostro volto racconta il nostro vissuto, i nostri dolori, le nostre scelte, i figli che abbiamo avuto e quelli che non abbiamo avuto, le nostre amicizie, i nostri amori, i sogni realizzati e quelli inespressi.
Ogni segno sulla nostra faccia è un momento in cui abbiamo riso o abbiamo pianto.
Ogni segno fa parte della nostra storia.
Però un bel culo sodo tipo noce di cocco non mi dispiacerebbe ...
mercoledì 7 ottobre 2009
Presa di coscienza
E il bello è che tra un paio di mesi mi verrà dato il questionario per sapere quanto sono orgogliosa di lavorare qui dentro.
Il vostro “motto aziendale”, le tre “parole chiave” che ci inculcano ad ogni riunione sono “professionalism”, “respect”e “perseverance”.
Il mio è andatevene affanculo
venerdì 28 agosto 2009
Mestruazioni
Oggi mi sono venute le mestruazioni, le mie cose (come se fossero diverse dalle “cose” delle altre), il ciclo, il mestruo, il mestolo come lo chiama mio marito un po’ per assonanza, un po’ per l’espressione che assume ogni mese alla data X, oppure mi sono venute punto, il che cosa rimane tacito.
Sono ormai passati quasi trent’anni dalla prima volta e tante cose sono cambiate. Siamo passati dagli assorbenti enormi e contenitivi, quelli che ci mancava fossero legati in vita stile neonato, ai mitici assorbenti per perizoma, quelli che ti si infilano direttamente tra le chiappe.
L’innovazione più grande è stata, insieme al tampax, l’assorbente con le ali, quello con i risvoltini che dovrebbero attaccarsi sotto la mutanda. A me spesso capita di dimenticarmi di girare le alette e finisco per attaccarle ai peli della potta, segue quindi lo strappo e l’inevitabile maledizione all’universo femminile.
L’ultima della Lines sono i preziosi consigli sulla buste, del tipo “Lo sai che durante le mestruazioni ci si può lavare?”. Io di solito li leggo seduta sul cesso quando ho finito il sudoku.
Le pubblicità poi sono veramente da oscar. C’è stata la tipa che si buttava con il paracadute, quella che faceva l’audizione da ballerina con spaccate formidabili (ma dove andavano poi a finire le alette??), la campionessa di pallavolo oppure quella con la gonnellina bianca svolazzante che saltella fresca come se avesse un ghiacciolo in mezzo alle gambe. E poi il top, le due amiche che avranno qualche anno meno di me che si pisciano addosso e parlano in ascensore delle loro perdite e dell’imbarazzo per l’odore emanato.
Quarantenni, ora potete stare tranquille e pisciarvi comodamente addosso, ci pensa l’assorbente profuma potta.
Evviva le donne
lunedì 13 luglio 2009
E' passato un anno ...
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Ciao Dino
martedì 30 giugno 2009
Un secolo dopo
Tempo fa sentivo alla televisione un’intervista a Monicelli. Diceva che il cinema era più vivo all’epoca del muto rispetto ad ora. Raccontava come negli anni venti il pubblico vivesse il film da protagonista applaudendo il buono e insultando il cattivo.
Su suggerimento di un mio collega (che ringrazio) qualche giorno fa ho trovato un sito www.runpee.com che dimostra come la tecnologia aiuti la crescita dello spettatore. Su questo sito, infatti, si può trovare la lista di tutti gli ultimi film e vedere quali sono i minuti in cui “non succede niente” per poter cosi’ comodamente andare a pisciare o espletare altre misere funzioni fisiologiche a seconda del tempo che abbiamo a disposizione. Per i più tecnologici è possibile anche farsi mandare un sms direttamente dicendo in anticipo l’ora dell’inizio del film. In questo modo, all’ora X in cui “non succede niente”, il nostro telefonino può tranquillamente vibrarci in mezzo alla topa o alle palle a seconda del caso, con la duplice utile funzione di stimolare la diuresi e di avvertirci che è l’ora della pipi’.
Vorrei dire agli inventori del sito, ma non sarebbe stato più semplice inserire la vostre facce come immagini subliminali all’interno del film per farci venire lo stimolo?
Ovviamente quando “non succede niente”.
sabato 13 giugno 2009
cucina molecolare
Sabato sera sono andata a cena fuori in un nuovo ristorante. Cucina molecolare. Abbiamo visto fuori il menù, ci ha attratti il “gelato estemporaneo all’azoto liquido”. Bene, ci piace sperimentare e proviamo.
Appena entriamo ci fanno accomodare e ci danno il menù molecolare. La cameriera, nonché proprietaria molecolare, ci avverte subito che hanno finito l’azoto. Nell’attesa della scelta ci porta un aperitivo molecolare: bruschetta da bere. Bicchierini da vodka ripieni di olio e briciole ( o forse molecole) di pane. Scegliamo il menù degustazione. Porzioni molecolari ma buone. Di primo ci portano gli gnocchi molecolari conditi con petali di rosa e ci raccomandano di mangiare i petali perché costosissimi. Il secondo era un guazzetto di triglie ma essendo molecolare la triglia era una. Prima del dolce io e mio marito usciamo a fumare una sigaretta e quell’uomo comincia a espellere molecole di aria dal culo con una frequenza che non avevo mai sentito. Rientriamo per il dolce. Aria di Lime. Una schiuma con una fogliolina verde sopra, il tutto dentro un cucchiaio. La metti in bocca e sparisce, non ingoi nulla, ti rimane solo in bocca il sapore del lime. Ci spiegano che è ottenuta centrifugando la lecitina di soia che si lega con una molecola all’aria e una al lime. Paghiamo e usciamo soddisfatti per aver bevuto un bicchiere di olio, mangiato due petali di rosa, una triglia e un cucchiaio di aria.
Per tutta la notte le molecole di lecitina di soia nel duodeno di mio marito si sono slegate dall’aria che ha seguito il suo corso
domenica 31 maggio 2009
Amiche
Laura non è esattamente un "donnino". E' alta circa 1.80 e lei sostiene di essere una 46 abbondante, questo vuol dire un numero pari arbitrario da 46 in su. Però i costumi da bagno devono essere rigorosamente una taglia 42 massimo.
Dice sempre di essere a dieta ma nella borsa ha sempre qualcosa da mangiare, "e se ci venisse fame?", ha il terrore di rimanere senza cibo quindi ha sempre un panino, una pizzetta o un po di frutta nella borsa.
Ieri ci siamo incontrate dopo che aveva fatto un giro per il mercato. Sfama me e mia madre e poi raggiante ci mostra il costume "Solo 10 euro ed è proprio quello che cercavo". Taglia 42, blu cobalto, fiocchetti ai lati, paiettes sul reggipuppe e una scritta sul culo, sempre con le paiettes, argento e rosso. In argento c'era scritto "IF YOU ARE RICH I'M" e sotto un po' più grande e in rosso "SINGLE".
Peccato che il costume le annega completamente tra le chiappe e si legge solo RI sopra e NG sotto. RING ... circa uguale alle dimensioni del suo culo, un maxi schermo da cui si aspetta solo che esca Rocky per posizionarsi sulla chiappa destra e Apollo sulla sinistra.
Mia madre dice subito bellissimo, farebbe qualunque cosa per un tozzo di pane.
Io voglio solo dire a questa donna che l'adoro.
mercoledì 20 maggio 2009
Teorie
Ci tengo anche a citare la fonte ... e' la stessa persona che fa la raccolta differenziata, che trova da dire sulla mia scrivania, sui miei stivali estivi e che adora annusarsi l'ascella.
Sostiere che le e' stata riportata ma io ho forti dubbi che sia sua.
Consiste in questo: gli uomini sono fatti male, non ha senso che le palle siano all'esterno, dovrebbero stare all'interno ma e' stato fatto un errore. Gli spermatozoi, per essere attivi, devono stare "al fresco". Se le palle fossero dentro sarebbero intontiti per il caldo invece, fuori, prendono aria e sono belli vispi. Quindi (e qui sta il cuore della teoria), se un uomo si fa una doccia calda, quasi bollente, puo', se prima non si e' ustionato il pisello, trombare tranquillamente per le dodici ore successive senza correre il rischio di inseminare.
Volevo solo dire a Veronica che temo molto che le esalazioni delle sue ascelle le abbiano nuociuto
venerdì 15 maggio 2009
Kamasutra cattolico
lunedì 4 maggio 2009
Innocenza
(la perlinsa era il nome dialettale che dava la mia tata Maggiorina a quella cosa che poi negli anni non avrebbe mai più avuto un nome preciso).
Dopo Massimiliano ho avuto vari amori fino ad arrivare al primo ragazzo in seconda media. Si chiamava Roberto, non era bello ma era l’unico che si fosse dichiarato e io non potevo rischiare di arrivare in terza media senza essere mai stata fidanzata. Tornavo da scuola, era un sabato mattina, mi ferma per la strada e mi dice “vuoi essere la mia ragazza?”. Le mie amiche mi avevano detto di rispondere “ci devo pensare” e poi aspettare un paio di giorni altrimenti voleva dire che eri una che “ci stava” (che poi cosa volesse dire non l’avevo capito di preciso).
“Ci devo pensare”. E me ne vado a casa. Corro a casa e lo dico subito a mia madre. Non so di cosa parlargli, e se faccio scena muta? Quella saggia donna di mia madre mi dà allora un consiglio prezioso “Suo fratello fa il nautico, parlagli delle carte nautiche che hai in camera”.
Al lunedì gli rispondo va bene, lui mi dà un biglietto con scritto TI AMO in rosso e io me ne vado a casa. Qualche giorno dopo usciamo, facciamo un giro per Albisola, lui mi prende per mano e io comincio a parlargli delle mie carte nautiche. A un certo punto mi dice “Mio fratello quando esce con le ragazze le bacia”. Io lo guardo, in un attimo prendo coscienza che mia madre è una cazzona, non dico una parola e corro via.
Ho provato anche a cercarlo su facebook .
martedì 21 aprile 2009
Herpes
giovedì 9 aprile 2009
Rifiutometro
Veronica ha (giustamente) deciso di farci fare la raccolta differenziata. Quindi ci ha fornito il rifiutometro e ha fatto 3 cestoni per la carta, per la plastica, e per il resto. In realta' noi avevamo gia' 3 bidoni tutti classificati come "per il resto". Ovviamente si e' premunita di dirci che (traggo dalla sua mail) "Nel reparto carta non vanno messi fazzoletti di carta (il moccio e le caccole non sono riciclabili come carta) " e che "nel contenitore di plastica non vanno messi chewing gum (neanche la vostra bava è differenziabile come plastica)". Io avevo anche proposto di aggiungere 2 bidoni, uno per le caccole e uno per la bava per vedere da quale orifizio producevamo piu' materiale, ma e' stata bocciata.
La raccolta differenziata e' sicuramente una gran cosa ma se vuoi farla bene e' davvero impegnativo. Ricordo ancora quando i primi anni che Nicola era a Milano, una sera era seduto su una sedia, in lacrime perche' non sapeva dove buttare il triangolino del cartoccio del latte (era di carta, ma un po' plasticosa e sicuramente era umido!).
La cosa piu' difficile secondo me e' proprio l'umido. A Sarzana per esempio ho visto che ci sono i bidoni per l'umido ma nessuno distribuisce i sacchetti, quindi o c'e' un omino incorporato nel bidone che svuota tutti i sacchetti, oppure li svuotiamo direttamente noi. A quel punto ci resta un in mano il terribile "sacchetto di plastica umido". Dovremmo quindi sciacquarlo (Veronica mi ha detto che anche i vasetti dello Yogurt vanno lavati prima di buttarli nelle plastica) alla prima fontana disponibile e poi tornare al bidone della plastica.
Ovviamente prima dovremmo esserci accertati che dentro il sacchetto non sia rimasta qualche buccia di mela o lisca di pesce sciabola.
mercoledì 8 aprile 2009
Questione di principio
In ufficio abbiamo una macchina aziendale che condividiamo in 60 persone. Per la precisione credo che il numero esatto sia un po' meno visto che ci sono 3 o 4 persone che posseggono l'auto aziendale propria. L'auto aziendale propria (e questo lo so perche' l'ha anche mio marito), e' un benefit che si puo' usare ANCHE (e sottolineo anche) per scopi privati. In piu' si ha il rimborso benzina, revisioni, bollo, assicurazione, cambio ruote, manutenzione ordinaria. Insomma tutto. Un bel benefit, ho sempre pensato io. Qualche giorno fa avevo prenotato l'auto aziendale o meglio l'aveva prenotata un collega che andava e tornava, mentre il giorno dopo l'aveva prenotata un altro. Andiamo al vedere il foglio prenotazioni (che non e' documento ufficiale come spesso ci dice la segretaria) e le prenotazioni sono state annullate entrambe perche' la macchina serve ad una persona che ha l'auto aziendale propria ma che probabilmente, per motivi suoi personali, non vuole utilizzare (che serva alla moglie? Che abbia paura di sforare il tetto massimo della benzina visto che, contro il regolamento, la lascia sempre a secco? O forse preferisce appoggiare il suo culo su una vecchia punto piuttosto che sul "suo" macchinone?).
Questa cosa mi ha fatto parecchio incazzare ma sono rimasta anche delusa dalla gran parte dei colleghi che mi hanno detto di lasciar perdere, in fin dei conti noi non ci rimettiamo niente, ci affittiamo una macchina e ce la rimborsano. Ma come? Ci rompono i coglioni per ordinare della cancelleria, ci guardano le ricevute delle trasferte e se abbiamo mangiato una bistecca rischiamo la cazziata perche' siamo fuori budget, ci riempono di mail del cazzo per dirci che il treno va preso in seconda classe e poi sorvoliamo che, a tutti gli effetti, una sola persona usa 2 auto aziendali contemporaneamente?
Possibile che le persone sappiano lamentarsi solo quando viene intaccato il loro orticello e quando si vede una cosa palesemente sbagliata non la si denuncia solo perche' in fin dei conti non tocca il nostro portafoglio?
Questione di principio .... bene sappiate che finche' questa cosa non si risolve io continuero' a rompere i coglioni.
venerdì 20 marzo 2009
Omeopata
Martedi' sera siamo andati dall'omeopata. Dico siamo perche' eravamo io, mio marito, la mia amica Laura e suo marito. Un gruppo di autoaiuto praticamente.Arriva il mio turno, mi chiama, lo osservo. E' un uomo sulla cinquantina, con la pelle un po' scura e con uno strano accento che faccio fatica a capire. Mi fa sedere e mi dice "dica pure".
Comincio a raccontargli i miei noti problemi intestinali. Dopo poco mi ferma. "Quale e' l'animale che le piace di piu'?" "eh???" "Quale e' l'animale che le piace di piu'?" "il cane" "e di meno?" "il topo" "bene continui pure". Riparto a descrivere il maelstrom che ogni tanto mi sento nella pancia. "Le piace il temporale" "eh??" "le piace il temporale? " "be' dipende, se sono in casa sotto il piumone mi piace molto, se sono per la strada con le borse della spesa meno" "bene vada avanti". Riparto un po' dubbiosa finche' mi chiede "le sembra di avere qualcosa di vivo nella pancia" be', penso, questa domanda e' sicuramente piu' attinente "la sensazione a volte e' di avere qualche cosa di vivo, altre di avere qualcosa di morto da mesi". "le piacciono i coltelli?" "eh??" "ha mai sofferto di otite?" "si da bambina" e mi e' venuto un po' da ridere.
Proseguiamo per un po', poi mi dice "le sudano i piedi?" in quel momento ho pensato "cazzo si sente", e poi "suda di notte e le capita di volersi cambiare?" "mi capita di sudare ma non ce la farei mai a cambiarmi, dormo sporca e mi piace molto!". Siamo quasi a fine visita, ha riempito un foglio di segni e ha consultato piu' volte un librone che sembrava un po' quello delle pozioni magiche che immaginavo da bambina quando mi raccontavano le favole. "Ultima domanda: sbava?" "ehhhhh?????" "Le capita di perdere bava di notte, di svegliarsi con la bava alla bocca o con il cuscino bagnato", "per ora no!" gli rispondo con la voce un po' triste.
Bene, mi da' due pozioni da prendere il giorno dopo e una tra 15 giorni, e tutti i miei problemi intestinali e non saranno risolti.
Mio marito invece e' uscito con 10 pozioni da prendere al giorno per 15 giorni e c'e' rimasto molto male.
Quello che posso dire e' che finora il mio intestino e' silente .... attendo sviluppi
lunedì 16 marzo 2009
Visite mediche
martedì 3 marzo 2009
Cubo di Rubik
Provo a chiedere spiegazione al merlo (chiamero' cosi' il collega per questione di privacy).
Merlo muove quelle zampette a una velocita' incredibile, ogni tanto si ferma a pensare e poi riparte dicendo qua e la' qualche parola. Io sono li' con carta e penna, con la bocca semiaperta e un po 'di bava (di ammirazione ovviamente). Capisco che non e' la via giusta.
Cavolo, ora c'e' internet, cerco la soluzione, la imparo a memoria e stupisco mia madre. Comincio la mia ricerca tra siti assurdi di pazzi genialoidi. Ho scoperto che fanno veri e propri campionati, che c'e' stato chi l'ha risolto in poco piu' di 7 secondi e che un inglese ne e' uscito completamente pazzo. Si presenta piu' complicato del previsto.
Trovo un sito che mi sembra molto chiaro. Il cubo va risolto in 7 passi. Seguo alla lettera passo per passo quando arrivo all'ultimo e' apoteosi. Ci sono 4 possibili configurazioni, per ogni configurazione ogni angolo puo' essere ruotato in senso orario o antiorario a quel punto e' sufficiente applicare D2 B2 R2 B (S2F2)x3 B' R2 B2 D2 (ovviamente per ogni angolo fuori posto) ed e' fatto. Questo se non bisogna scambiare angoli adiacenti altrimenti si puo' semplicemente applicare la ( D' R2 ) ( F D F' D' ) x3 ( R2 D ) e di seguito la precedente.
Ecco il mio risultato
Fanculo al cubo ....
mercoledì 25 febbraio 2009
Pregiudizi
Fanculo alle categorie. Evviva le persone pensanti
lunedì 23 febbraio 2009
Raffreddore
giovedì 29 gennaio 2009
Informazione
Stamattina sono arrivata in ufficio presto. Ho preso il caffe' e lo sorseggiavo alla scrivania mentre leggevo le notizie su repubblica.
Il primo articolo e' intitolato "Guidonia, il branco confessa "Volevamo solo divertirci"" riferito ai violentatori di capodanno che dichiarano "Avevamo bevuto, avevamo deciso che ci saremmo divertiti: uno di noi l'ha violentata due volte, quella ragazza. Ci avevamo già provato, quella sera. Poche ore prima avevamo tentato di aggredire un'altra coppietta, ma era andata male".
Allo stesso livello leggo "Si fa cambiare in banca i soldi del monopoli ... la banca risponde "sbagliare e' umano".
Poco piu' sotto "Il giallo Bolle "Sono gay" ma poi smentisce", segue "Inter a + 6 " e conclude, piu' o meno in fondo alla pagina, "Alitalia, 6000 cassaintegrati senza cassa. L'inps non puo' mandare gli assegni perche' il commissario non ha ancora comunicato i nominativi e il monte ore".
La prima domanda che mi pongo e' con che cazzo di criterio dispongono gli articoli, ci sara' un motivo? Ma la gente e' davvero piu' interessata al coming out di Bolle piuttosto che delle condizioni di 6000 cassaintegrati? Ed e' cosi' ovunque, sui quotidiani, al telegiornale .... Viviamo in un mondo surreale, dell'Alitalia ci dicono solo che la hostess che e' al grande fratello rischia il licenziamento. Quello che mi fa piu' incazzare e' che non c'e' possibilita' di scappare, che se voglio sapere in che mondo sto vivendo devo per forza passare attraverso le condizioni del buco del culo di Bolle ..... NON LO VOGLIO SAPERE, non mi interessa, voglio essere libera e non in questo Truman show .... perche' poi, alla fine, l'articolo su Bolle l'ho letto, ci stanno mangiando il cervello e non ce ne stiamo nemmeno accorgendo.
Sono incazzata
giovedì 22 gennaio 2009
La liberta'
Mi fa paura come sta diventando il mondo, come sara' per i nostri figli anche se io sono un "ramo secco". Ci crediamo "liberi", pensiamo che liberta' voglia dire nessuno mi rompe i coglioni, ma la liberta' va vissuta, condivisa, conquistata. Il mondo sta cambiando ma ne siamo noi gli artefici ...
..... E dall'inizio dell'anno ad oggi, in tutto il mondo, sono morte piu' di 2500 persone per le guerre
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
(G. Gaber)
venerdì 16 gennaio 2009
Depilazione
Domani vado a farmi i peli. Di solito quello che mi spinge a questa decisione e' una parola di mio marito: "pungi". Al suono di pungi mi preparo psicologicamente e generalmente nel giro di un paio di giorni chiamo l'estetista.
Ci sono vari modi di depilarsi, io li ho provati tutti.Ognuno ha i suoi svantaggi e i suoi vantaggi ma nessuno riesce mai ad averla vinta. Il pelo comunque ricresce, spesso piu' forte e robusto, altre volte si moltiplica ma mai si elimina.
Quello che ho capito negli anni e' che il metodo per estripare il pelo e' tanto piu' efficace quanto piu' noioso e soprattutto doloroso.Il piu' comodo e veloce e' sicuramente l'intramontabile rasoio, guai pero' a dirlo. La risposta immediata di qualunque donna che se ne intende e' "mai usare il rasoio, i peli si moltiplicano!", tu provi a ribattere con un timido "ma e' comodo" ma poi resti intimorita dallo sguardo inorridito dell'interlocutrice e ti zittisci.
Ci sono poi le creme depilatorie. Ecco queste mi fanno letteralmente impazzire. Ti stendi sulla zona la crema, aspetti quei 10 minuti in posizioni impossibili dopo di che si genera una melma misto di crema puzzolente e peli che amabilmente elimini e butti nel lavandino. L'inconveniente delle creme e' che se sei disordinata come me puoi sempre trovarti della crema sullo spazzolino da denti o un magnifico dentifricio a granuli sbiancante sotto l'ascella o in luoghi peggiori.
Il passo successivo, piu' efficace ma piu' doloroso, sono quelle magnifiche macchinette (epilady, silk epil, ecc). Nelle pubblicita' di questi oggetti c'e' sempre una figa spaziale che non sa cosa sia un pelo che si passa questa macchinette sulle gambe. Io, in qualche anfratto in casa, ho il silk epil che avevo comprato anni fa attratta da una di queste pubblicita'. Questo oggetto e' composto da due parti. Una parte che va tenuta nel congelatore (e che in casa mia finiva in mezzo ai pesci sciabola di mio marito) e tirata fuori solo durante l'uso. Questa serve per ANESTETIZZARE la "zona interessata" (e gia' questo la dice lunga). La seconda parte e' il cuore vero e proprio. E' composta da una serie di pinzette che afferrano il pelo, lo girano ed estraggono il bulbo. Io probabilmente la usavo male fatto sta che sentivo un dolore boia e rimanevo con una massa di peli arricciati.
Ultima ma non ultima la mitica ceretta. Tipicamente quando si inizia si prova a farla in casa. Mi ricordo ai tempi dell'universita' la mia compagna di casa che entrava in bagno con questo misterioso pentolino e usciva dopo 2 ore con il pentolino vuoto e le lacrime agli occhi. Io ho provato le mitiche strisce. Allora, si prende la striscia, si scalda con le mani, si staccano le due parti, poi si appiccica alla zona interessata e con uno strappo secco e sicuro si tira via. Io sono pavida, lo ammetto, per cui prima mi attaccavo tutte le strisce addosso perche' non avevo il coraggio di toglierle, poi giravo per mezzora per casa con le strisce pendenti, finche' prendevo il coraggio e cominciavo ad eliminarle una ad una tirando una serie di bestemmie ad ogni strappo. Putroppo il mio strappo non e' mai stato ne' secco ne' sicuro per cui rimaneva quello stratino di cera che appiccicava potta e ascelle e mi faceva camminare per tutto il giorno come se fossi l'incrocio tra un soldatino di piombo e un pinguino.
Ora e' qualche anno che ricorro all'estetista. Le estetiste di solito sono piccole, magre, abbronzate e cattivissime. Quando arrivi sembrano le persone piu' gentili del mondo, ti fanno accomodare e ti danno un improbabile paio di mutande di carta. Poi ti stendono sul lettino e cominciano a strappare con una crudelta' inaudita. Ti mettono nelle posizioni piu' assurde e nel frattempo ti descrivono tutta una serie di trattamenti che dovresti fare perche' sei veramente un cesso. Il momento peggiore e' quando arriviamo al baffo. Li' e' veramente DOLORE. Ogni volta quando sta per strappare la striscia io la seguo con le labbra, mi alzo, mi abbasso quasi come se quel pelo non volesse abbandonarmi, finche' mi immobilizza con una forza che mai avresti creduto potesse essere in quel corpicino e finisce il suo compito. Quando hai finito ti rivesti, arrivi alla cassa traballante e lei ti dice "ci rivediamo tra un mese".
Io esco con la testa ciondolante, aspetto di riprendermi e tipicamente vado a comprarmi un paio di stivali nuovi perche' me li sono proprio meritati.
mercoledì 14 gennaio 2009
Letargo
Pensavo che mi piacerebbe essere un orso. Addormentarmi in autunno e risvegliarmi in primavera bella magra, passare l'estate a strafogarmi di cibo e tornare poi a dormire. In effetti se un terzo della giornata lo passiamo a dormire, sarebbe bello suddividere il tempo nell' arco dell' anno. Quattro mesi di sonno e otto di veglia. Diro' di piu' io farei anche 6 mesi e 6 mesi. Poi se per caso uno si sveglia puo' fare come quell'orso di Asiago che qualche giorno fa si e' svegliato per la fame, ha sbranato un cervo di 15 chili e se ne e' tornato a dormire.
Quando mi sveglio la mattina sono di pessimo umore. Mio marito anche. Bisogna aspettare la colazione per ripenderci ma fino a quel momento potremmo arrivare ad ucciderci. Ormai dopo anni di convivenza lo sappiamo e stiamo in rigoroso silenzio fino al capuccino al bar.
Durante questi anni, tra universita' e lavoro fuori, mi e' capitato di convivere con diverse persone. Qualcuna si svegliava di ottimo umore, qualcuna perfino canticchiava al mattino. La peggio e' stata la mia compagna di camera dell'ultimo anno di universita'. Si svegliava prima di me, di ottimo umore e, una volta sveglia, mi fissava per capire se dormivo. Io ero nel dormiveglia, sapevo benissimo che mi stava fissando ma tenevo gli occhi ben chiusi per evitare che cominciasse a parlare, che ne so che mi dicesse "buongiorno". Ogni tanto socchiudevo un occhio, la vedevo e mi sentivo un po' come l'orso affamato che aveva visto il suo cervo a pochi metri.
Concludo dicendo che e' vero che chi dorme non piglia pesci ma questo potrebbe essere anche un vantaggio.