martedì 21 aprile 2009

Herpes

Domenica mattina mi sono svegliata con un magnifico herpes sul lato in basso a destra della bocca. Come si dice l'amore finisce ma l'herpes e' per sempre.


Di solito quando il bastardo comincia a spuntare lo colgo in contropiede, ci metto il dentifricio e non esplode anche se brucia da morire. Questa volta mi ha beccata alla sprovvista e cosi' mi sto puppando tutte le sue fasi. In questo momento sono tra la fase purulenta e quella crostosa, quella in cui ogni volta che ridi il labbro si spezza e lui, il bastardo, si allarga.

Poi ti crea dei grossi inconvenienti sociali. Parli con le persone e vedi che non ti guardano negli occhi ma ti fissano li'. Allora cominci a parlare girata di profilo e mediamente anche loro torcono il collo per seguirlo. Provi anche a sganciare un bottone della camicia per distrarli ma niente.

Cazzo ci sara' di interessante non lo so.

Ho provato anche con i cerottini invisibili che vendono in farmacia. C'e' scritto anche "puoi darci sopra il rossetto".

Il risultato e' stato che mi sono masticata il cerottino insieme a una fetta di prosciutto.


Oggi un mio collega mi ha guardata e mi ha detto "e' giallo", gli ho risposto "volevo giusto metterci sopra una fetta di bresaola".



giovedì 9 aprile 2009

Rifiutometro

E' circa un mese che Veronica con marito al seguito si e' insediata nel nostro ufficio. In questo mese e' gia' riuscita a convertire (in parte) un ufficio di incivili in un ufficio di salutisti. A mezzogiorno in punto, 3 giorni alla settimana, si parte (o meglio partono) e si va in palestra o a correre. Io vado con il mio passo a mensa, mangio, raccatto i panini per loro e ci faccio anche un po' la cresta ogni volta, mi prendo un Kinder, o un dolcetto, a volte anche delle patate fritte. Tornano tonici e riprendono a lavorare alacremente mentre io comincio a ruttare la pasta ai broccoli che, come dicono i colleghi romani, "me se ripropone".

Veronica ha (giustamente) deciso di farci fare la raccolta differenziata. Quindi ci ha fornito il rifiutometro e ha fatto 3 cestoni per la carta, per la plastica, e per il resto. In realta' noi avevamo gia' 3 bidoni tutti classificati come "per il resto". Ovviamente si e' premunita di dirci che (traggo dalla sua mail) "Nel reparto carta non vanno messi fazzoletti di carta (il moccio e le caccole non sono riciclabili come carta) " e che "nel contenitore di plastica non vanno messi chewing gum (neanche la vostra bava è differenziabile come plastica)". Io avevo anche proposto di aggiungere 2 bidoni, uno per le caccole e uno per la bava per vedere da quale orifizio producevamo piu' materiale, ma e' stata bocciata.

La raccolta differenziata e' sicuramente una gran cosa ma se vuoi farla bene e' davvero impegnativo. Ricordo ancora quando i primi anni che Nicola era a Milano, una sera era seduto su una sedia, in lacrime perche' non sapeva dove buttare il triangolino del cartoccio del latte (era di carta, ma un po' plasticosa e sicuramente era umido!).
La cosa piu' difficile secondo me e' proprio l'umido. A Sarzana per esempio ho visto che ci sono i bidoni per l'umido ma nessuno distribuisce i sacchetti, quindi o c'e' un omino incorporato nel bidone che svuota tutti i sacchetti, oppure li svuotiamo direttamente noi. A quel punto ci resta un in mano il terribile "sacchetto di plastica umido". Dovremmo quindi sciacquarlo (Veronica mi ha detto che anche i vasetti dello Yogurt vanno lavati prima di buttarli nelle plastica) alla prima fontana disponibile e poi tornare al bidone della plastica.

Ovviamente prima dovremmo esserci accertati che dentro il sacchetto non sia rimasta qualche buccia di mela o lisca di pesce sciabola.

mercoledì 8 aprile 2009

Questione di principio

Se mi chiedessero quando mi sono sentita piu' orgogliosa nella mia vita risponderei senza dubbio quando l'ultimo giorno di lavoro prima della pensione di mio papa', due mesi prima che morisse, i sindacalisti, quelli stessi in lacrime il giorno del suo funerale, gli regalarono una penna con un biglietto dove c'era scritto "Ad una persona che ha saputo coniugare le esigenze dell'azienda con quelle dei lavoratori". Ricordo quando arrivo' a casa con questo biglietto e me lo fece vedere e mi disse che questo voleva dire che in fin dei conti nella sua vita qualcosa aveva combinato. Io ero piena di orgoglio e avrei voluto urlare "questo e' mio padre". E' stata l'ultima volta che l'ho visto in qualche modo felice. Mio papa' era dirigente di azienda, girava con una UNO che aveva comprato nel 1992. Non ha mai portato a casa dall'ufficio nemmeno una Bic e se avevo bisogno di fare qualche fotocopia mi mandava alla fotocopisteria di fronte a casa. Spesso viviamo forti contrasti con i genitori ma questo "senso dell'onesta'" l'ho sempre respirato e l'ho fatto mio.

In ufficio abbiamo una macchina aziendale che condividiamo in 60 persone. Per la precisione credo che il numero esatto sia un po' meno visto che ci sono 3 o 4 persone che posseggono l'auto aziendale propria. L'auto aziendale propria (e questo lo so perche' l'ha anche mio marito), e' un benefit che si puo' usare ANCHE (e sottolineo anche) per scopi privati. In piu' si ha il rimborso benzina, revisioni, bollo, assicurazione, cambio ruote, manutenzione ordinaria. Insomma tutto. Un bel benefit, ho sempre pensato io. Qualche giorno fa avevo prenotato l'auto aziendale o meglio l'aveva prenotata un collega che andava e tornava, mentre il giorno dopo l'aveva prenotata un altro. Andiamo al vedere il foglio prenotazioni (che non e' documento ufficiale come spesso ci dice la segretaria) e le prenotazioni sono state annullate entrambe perche' la macchina serve ad una persona che ha l'auto aziendale propria ma che probabilmente, per motivi suoi personali, non vuole utilizzare (che serva alla moglie? Che abbia paura di sforare il tetto massimo della benzina visto che, contro il regolamento, la lascia sempre a secco? O forse preferisce appoggiare il suo culo su una vecchia punto piuttosto che sul "suo" macchinone?).
Questa cosa mi ha fatto parecchio incazzare ma sono rimasta anche delusa dalla gran parte dei colleghi che mi hanno detto di lasciar perdere, in fin dei conti noi non ci rimettiamo niente, ci affittiamo una macchina e ce la rimborsano. Ma come? Ci rompono i coglioni per ordinare della cancelleria, ci guardano le ricevute delle trasferte e se abbiamo mangiato una bistecca rischiamo la cazziata perche' siamo fuori budget, ci riempono di mail del cazzo per dirci che il treno va preso in seconda classe e poi sorvoliamo che, a tutti gli effetti, una sola persona usa 2 auto aziendali contemporaneamente?
Possibile che le persone sappiano lamentarsi solo quando viene intaccato il loro orticello e quando si vede una cosa palesemente sbagliata non la si denuncia solo perche' in fin dei conti non tocca il nostro portafoglio?

Questione di principio .... bene sappiate che finche' questa cosa non si risolve io continuero' a rompere i coglioni.