mercoledì 17 marzo 2010

I geloni della Tinucci


Sono quasi due mesi che non scrivo. In fin dei conti non è necessario scrivere per forza. Si scrive se si ha qualcosa da dire. E ora finalmente ho qualcosa di cui parlare: i geloni della Tinucci.
Innanzi tutto bisognerebbe cominciare a dire chi è la Tinucci. Mi limito a dire che è una mia collega o, per chi ha seguito il blog è quella che odia gli stivali estivi, quella che è fissata con la raccolta differenziata, quella che si incazza se la maestra si incazza se suo figlio dice boia, quella che ha espresso la teoria per cui tenere le palle al caldo è un ottimo metodo anticoncezionale, quella che prova da sempre a fare la pipi' in piedi, ecco è lei.
Ora Tinucci ha i geloni e di questo è informato tutto l'ufficio e giornalmente ci tiene aggiornati. Tinucci è un'esperta di geloni. Circa due mesi fa sono arrivata in ufficio con le mani che mi prudevano, lei mi ha raggiunto alla scrivania, ha scrutato le mie mani e ha sentenziato "sono geloni, ne sono sicura!" e mi ha mandato anche un bel link da leggere. In realtà era allergia alle unghie di plastica ma non ho avuto il coraggio di dirglelo.
In tutti questi mesi invernali Tinucci ha fatto il viaggio in scooter per arrivare alla stazione, anche quando c'era la bufera. Tinucci sostiene che i guanti non servono a niente. Tinucci ora ha le mani color porpora che peraltro si intonano perfettamente con le scarpe verdi, il cappello viola e la sciarpa a righe gialle.
Il dottore le ha diagnosticato una cosa strana rara, talmente rara che ce l'ha anche un altro collega che però sostiene che i guanti servono.
Sua mamma le ha detto che ad una persona che conosce le mani sono poi venute nere e cosi' sono rimaste e questo sarebbe veramente un problema, con le mani nere il cappello non può essere viola!
Ecco Tinucci, ti regalerò un cappello ma aspetto di vedere l'evoluzione del colore delle tue mani!
Voglio bene a questa donna!