mercoledì 8 aprile 2009

Questione di principio

Se mi chiedessero quando mi sono sentita piu' orgogliosa nella mia vita risponderei senza dubbio quando l'ultimo giorno di lavoro prima della pensione di mio papa', due mesi prima che morisse, i sindacalisti, quelli stessi in lacrime il giorno del suo funerale, gli regalarono una penna con un biglietto dove c'era scritto "Ad una persona che ha saputo coniugare le esigenze dell'azienda con quelle dei lavoratori". Ricordo quando arrivo' a casa con questo biglietto e me lo fece vedere e mi disse che questo voleva dire che in fin dei conti nella sua vita qualcosa aveva combinato. Io ero piena di orgoglio e avrei voluto urlare "questo e' mio padre". E' stata l'ultima volta che l'ho visto in qualche modo felice. Mio papa' era dirigente di azienda, girava con una UNO che aveva comprato nel 1992. Non ha mai portato a casa dall'ufficio nemmeno una Bic e se avevo bisogno di fare qualche fotocopia mi mandava alla fotocopisteria di fronte a casa. Spesso viviamo forti contrasti con i genitori ma questo "senso dell'onesta'" l'ho sempre respirato e l'ho fatto mio.

In ufficio abbiamo una macchina aziendale che condividiamo in 60 persone. Per la precisione credo che il numero esatto sia un po' meno visto che ci sono 3 o 4 persone che posseggono l'auto aziendale propria. L'auto aziendale propria (e questo lo so perche' l'ha anche mio marito), e' un benefit che si puo' usare ANCHE (e sottolineo anche) per scopi privati. In piu' si ha il rimborso benzina, revisioni, bollo, assicurazione, cambio ruote, manutenzione ordinaria. Insomma tutto. Un bel benefit, ho sempre pensato io. Qualche giorno fa avevo prenotato l'auto aziendale o meglio l'aveva prenotata un collega che andava e tornava, mentre il giorno dopo l'aveva prenotata un altro. Andiamo al vedere il foglio prenotazioni (che non e' documento ufficiale come spesso ci dice la segretaria) e le prenotazioni sono state annullate entrambe perche' la macchina serve ad una persona che ha l'auto aziendale propria ma che probabilmente, per motivi suoi personali, non vuole utilizzare (che serva alla moglie? Che abbia paura di sforare il tetto massimo della benzina visto che, contro il regolamento, la lascia sempre a secco? O forse preferisce appoggiare il suo culo su una vecchia punto piuttosto che sul "suo" macchinone?).
Questa cosa mi ha fatto parecchio incazzare ma sono rimasta anche delusa dalla gran parte dei colleghi che mi hanno detto di lasciar perdere, in fin dei conti noi non ci rimettiamo niente, ci affittiamo una macchina e ce la rimborsano. Ma come? Ci rompono i coglioni per ordinare della cancelleria, ci guardano le ricevute delle trasferte e se abbiamo mangiato una bistecca rischiamo la cazziata perche' siamo fuori budget, ci riempono di mail del cazzo per dirci che il treno va preso in seconda classe e poi sorvoliamo che, a tutti gli effetti, una sola persona usa 2 auto aziendali contemporaneamente?
Possibile che le persone sappiano lamentarsi solo quando viene intaccato il loro orticello e quando si vede una cosa palesemente sbagliata non la si denuncia solo perche' in fin dei conti non tocca il nostro portafoglio?

Questione di principio .... bene sappiate che finche' questa cosa non si risolve io continuero' a rompere i coglioni.

2 commenti:

Verosimile ha detto...

E poi non e' vero che non riguarda il nostro portafogli; se fossero tutti onesti, ci sarebbe sicuramente meno bisogno di mandare a casa impiegati. Oggi tifo Spina!

nemo ha detto...

Il bigliettino per la pensione di questo minchione non inizierà sicuramente con "ad una persona" questo sarebbe stronzo anche senza benefit.
Reputo che l'aver annullato la prenotazione a due colleghi sia un sintomo di quanto si senta super partes nel senso deteriore del termine, impunibile.
Fa semplicemente una cosa che non può fare, ruba.
Spaccagli il culo.