lunedì 21 dicembre 2009

Pisciatoi


Certe cose nella vita non cambiano mai. C'e' poco da dire tutto cio' che riguarda la cacca e simili fa ridere grandi e piccini. Per non parlare del culo o del pisello. E cosi', nelle serate passate tra amici, si finisce sempre per raccontare aneddoti a riguardo. Ce ne sono alcuni che ho sentito raccontare decine di volte, come quando Nicola in campeggio a 17 anni aveva cacato in un sacchetto di plastica che poi aveva sapientemente lanciato in aria ed era rimasto incastrato ai rami di un albero proprio sopra la tenda che condivideva con mio marito. E cosi' hanno passato il resto della vacanza con il sacchetto penzolante minaccioso sulla testa.

Qualche sera fa sono andata a cena da amici e dopo esserci strafogati di pasta ai carciofi, cotechino e lenticchie, il discorso, non so bene come, e' finito li'. Le donne spesso non amano parlare di queste cose, sono quase tutte un po' stitiche (problema che di solito risolvono con erbine omeopatiche) e nessuna ammette di tirare sonore scoregge sotto il piumone. Al contrario per gli uomini questo e' un vanto e quindi spesso ti ritrovi a sentirti raccontare le cacate degli ultimi venti anni ... "quella volta che.. " e attaccano gia' a ridere, e tu ti ritrovi a pensare "non raccontera' mica quella della schiuma con il sapone nel bagno alla turca" .. e invece e' proprio quella. Comunque, ero a cena a casa di amici e sono venuti fuori degli aneddoti davvero interessanti.

Comincia mio marito, che in merito e' veramente un artista, e racconta tre o quattro cacate veramente memorabili (e come potrei dimenticarle!!!). A quel punto parte Federico con una vera perla: la visita dal "pallologo" che per misurare il volume delle palle teneva in una mano il suo testicolo e nell'altra un rosario con palle di legno di dimensioni sempre piu' piccole (si parte dall'arancio e si finisce alla biglia). Tasta un po' qui, un po' la' poi aumenta o diminuisce il volume finche' annuisce e dice "una noce" oppure "un pompelmo". Gli uomini poi in queste visite sono molto timidi, non come noi dal ginecologo che ci caliamo le mutande con estrema tranquillita' abbandonandoci all'esplorazione dell'anfratto. Poi escono dallo studio e con indifferenza passano tra gli altri pazienti mormorando "arancia, ha detto arancia".
Ma il top e' stata la disquisizione sui pisciatoi di Berlino. Ci sono diversi tipi di pisciatoi. Quello piu' rudimentale e' "la pisciata contro il muro". Ma non un muro qualunque, il muro del pisciatoio. Quindi si scendono le scale e si piscia contro delle piastrelle. Poi ci sono quelli piu' evoluti, quelli con la moschina e le sue evoluzioni. C'e' una mosca disegnata sul water e l'uomo, con il suo ammenicolo, deve cercare di centrarla o ancora un pallone da calcio in miniatura che si muove avanti e indietro e quando lo colpisci cambia colore e da bianco diventa rosso. Non so se c'e' anche qualcuno che grida "gol", o dice "bravo", devo informarmi. Tutto cio' e' fatto perche' l'uomo, con il suo cervellino piccolo piccolo, impari a pisciare dentro un buco, come se alle donne mettessero il rumore di un ruscello o una manina finta che ti grattasse leggermente il sopraculo per stimolarti la diuresi. Comunque se gli metti il giochino pare che riesca a beccare il buco, peccato che durante la fase "scrollo" si dimentica della mosca e termina la pisciata di lato.
Comunque devo dire che avere il birillo deve essere veramente comodo, la fai dove e quando vuoi non come noi che dobbiamo infrattarci accucciate per poi pisciarci sui piedi (sono solo io che non riesco a fare la pipi' accucciata o capita anche ad altre?), puoi fare le gare con gli amici a chi piscia piu' lontano, puoi fare il giochino della mosca o similari e poi, perchi ce l'ha piu' intelligente, pare riesca a fare anche il sudoku!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non so come mai, ma questo articolo mi ricorda qualcosa di famigliare...
Quella cena squisita trascorsa amabilmente a disquisire di 'ossiuri' del culo pruriginosi, pisciatoi di ogni tipo e pisciate storte.
Ah, che delizia!
Chissà come mai la padrona di casa non si è più sentita da quel fatidico giovedì...
Brava Spina!!!
Silvina