Foto: migranti italiani in Alabama.
Oggi mi sono imbattuta in un articolo
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2013/07/23/news/ceffa-via-questa-marmaglia-1.7462728?fb_comment_id=fbc_520700051334544_4454307_521159664621916#f2e00f13ce44194
dove ci sono alcune affermazioni deliranti del sindaco di Vigevano del tipo"Questa è la feccia che abbiamo in casa che la Kyenge e la Boldrini, con i
loro nauseanti appelli buonisti, continuano a far arrivare sulle nostre
coste. Tanto non incendieranno mai una loro auto e non li troveranno
mai sotto casa a fare rissa o rompere le scatole».
Ecco caro vicesindaco e tutti quelli (molto più di quanto si pensi) che la pensano come te, vorrei che leggessi la Relazione dell'Ispettorato per l'immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani, ottobre 1919.
ITALIANI
«Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane.
Si costruiscono baracche nelle periferie.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo
appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso
cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10.
Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono
utilizzati per chiedere l'elemosina; spesso davanti alle chiese donne e
uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno
molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre
donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è
voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro.
I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma,
soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel
paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o,
addirittura, di attività criminali».
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