domenica 21 luglio 2013

FAVOLE


Giorni fa ala macchinetta del caffè si parlava di favole per bambini e di cartoni animati.

Riflettendoci le favole per bambini sono di una crudeltà inaudita. Lupi che mangiano nonne e che poi vengono squartati, cane di marzapane fatte per attirare bambini per poi mangiarseli, genitori che abbandonano i bimbi nel bosco fitto perchè non hanno da dargli da mangiare, povere ragazze costrette a sguattere a a parlare con gli uccelli (quelli che volano), streghe che mandano cacciatori per prendere il cuore di giovani fanciulle che si rifugiano da 7 nani ... cose che nemmeno se mangi la pasta e fagioli di mio sucoero, la trippa della Tinucci e un fiasco di vino della sagra del cacciatore ti puoi nemmeno immaginare.

MA che infanzia hanno vissuto i fratelli Grimm? Forse le favole che si raccontano oggi ai bambini sono diverse, non lo so ma io sono cresciuta con queste. Nei vaghi ricordi che ho mi è sempre dispiaciuto che il lupo morisse e cenerentola mi è sempre stata sul cazzo ... però mi ricordo benissimo le favole che mi raccontava mio nonno, fatte di foreste incantate e di tanti  colori. Ricordo che me le raccontava seduti sul divano,  io lo guardavo con gli occhi sgranati e sognanti e non finivano mai perchè il giorno dopo la favola proseguiva da dove eravamo rimasti.

Gran cosa i nonni .... perchè farli mangiare da un lupo fratelli Grimm???


"Vieni, Cappuccetto Rosso, eccoti un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino, portali alla nonna; è debole e malata" ...
... "Ma, nonna, che bocca spaventosa!" - "Per divorarti meglio!"(Cappuccetto Rosso)

Davanti a un gran bosco abitava un povero taglialegna che non aveva di che sfamarsi; riusciva a stento a procurare il pane per sua moglie e i suoi due bambini: Hänsel e Gretel ..........
........ Ma la vecchia era una strega cattiva che attendeva con impazienza l'arrivo dei bambini e, per attirarli, aveva costruito la casetta di pane. Quando un bambino cadeva nelle sue mani, lo uccideva, lo cucinava e lo mangiava; e per lei quello era un giorno di festa. (Hansel e Gretel)

Per la figliastra incominciarono tristi giorni. "Che vuole quella buona a nulla in salotto?" esse dicevano. "Chi mangia il pane deve guadagnarselo: fuori, sguattera!" Le presero i suoi bei vestiti, le diedero da indossare una vecchia palandrana grigia e la condussero in cucina deridendola.(Cenerentola)

Allora ella si mise a raccontare che la sua matrigna voleva farla uccidere, ma il cacciatore le aveva risparmiato la vita ed ella aveva corso tutto il giorno, finché‚ aveva trovato la casina. I nani (i nani?????) dissero: -Se vuoi provvedere alla nostra casa, cucinare, fare i letti, lavare, cucire e fare la calza, e tenere tutto in ordine e ben pulito, puoi rimanere con noi e non ti mancherà nulla-. (biancaneva e i 7 nani)

2 commenti:

Verosimile ha detto...

Si tratta di un tema parecchio complicato. Queste favole truci e terribili hanno un senso non appena il genitore assume il ruolo consolatorio verso il figlio. Meglio queste comunque, di certi cartoni lenti e noiosi di oggi; a me ed ai miei figli Uinni de Pu ed i Teletabbis hanno sempre fatto venire due coglioni paurosi. E mio figlio piccolo spesso mi chiede "mamma mi racconti una storia di paura" ed io me la invento. Sarà la trippa della Tinucci.

spina ha detto...

Imamgino ci sia un significato psicologico sotto ma per far capire a un bimbo che la mamma è presente è proprio indispensabile far divorare la nonna o squartare il cuore di Biancaneve??