mercoledì 2 luglio 2014

COMPAGNI DI SCUOLA

E' difficile descrivere quello che ho provato Sabato sera.
Parto dalla fine, da una chiacchierata con Rudy fino alle 5.15 del mattino, dagli abbracci con tutti in un parcheggio, dal dirsi la rifacciamo presto, magari a Natale con l'intima consapevolezza che non la rifaremo a Natale, forse nemmeno il prossimo anno, forse tra altri 20 anni e forse qualcuno non lo rivedremo mai più, ma comunque consapevoli che le emozioni vissute rivedendosi dopo 28 anni mai più le potremo riprovare... e allora subentra una sorta di malinconia.
E' da quel momento, dal saluto finale, che ho questo groppo alla gola che mi sta accompagnamdo ormai da tante ore e che non accenna a smettere.

In questi giorni di "organizzazione", il risentire tutti , anche persone che da anni non sentivo più, mi provocava ogni giorno emozioni e aspettative .... e le emozioni, quando sono così forti, fanno paura, sono incontrollabili.
Sabato avrei voluto essere bella, bella per tutti ... e invece mi sono addormentata, mi sono arrabbiata con il Giusy che invece di svegliarmi era a pescare le orate, non trovavo il vestito che avrei voluto mettermi, avevo i peli nelle gambe, i capelli erano sconvolti ....

Usciamo di casa, il telefono squilla ... è Rudy che è già in piazza e l'emozione comincia a salire. Arriviamo in pizza a Sarzana, non mi sembra di scorgere nessuno. Poi vedo 3 persone, vicino alla fermata dell'autobus ma da lontano non mi sembra di riconoscerle e dico al Giusy "saranno mica quei "tre vecchi" là?". Ci avviciniamo e vedo subito: Rudy, tutto vestito di nero, e il cuore accelera, mi giro e vedo David Lugli e Luca. Il Giusy mi dice scendi dalla macchina. Scendo e li abbraccio forte. Mi rivedo in pochi secondi sul Benelli di Rudy, in ritardo, senza trucco come ormai da anni non mi capita più di uscire.
Piano piano arrivano gli altri. Fabio Da Prato, sempre uguale, con lo scooter, Frascati un po' ingrassato, con tanti capelli bianchi e una "vaga" somiglianza al mago Silvan, Davide, "Ratti e Vanacore", due nomi che per anni associavi e che, senza nemmeno mettersi d'accordo, arrivano insieme, la Cri.
Poi arriva Angelino .. .si ferma con la macchina, non parcheggia nemmeno ... scende a abbraccia Rudy dopo così tanti anni. L'abbraccio è forte, intenso e a me sembra interminabile ... a me vengono gli occhi lucidi. Siamo noi, sono aumentate le rughe, i chili, ma nel giro di 10 minuti siamo di nuovo noi.
Arriva il pelle ... manca solo il mingo che, come al solito, si fa aspettare. Poi arriva, blocca il traffico della piazza, esce con tutto il suo panzone per abbracciare tutti.

Arriviamo al ristorante, poco conta quello che si mangia l'emozione è tangibile. La serata va avanti tra aneddoti, ricordi, abbracci, vino e sigarette.

Mi avvicino al Vana, ormai diventato un omone con una splendida famiglia e gli dico "Vana mi disegni un bulbo?"... lui lo fa, su un foglio di carta unta del ristorante che conserverò gelosamente, e poi mi dice "sai, io sognavo le navi da bambino, sono sempre lo stesso, quello che a 18 anni disegnava il bulbo delle navi. Le amavo da bambino, le amo ora e le amerò per sempre". E dicendolo avverto la sua emozione che è anche la mia.

La serata finisce per me alle 5.15, dopo l'ultima sigaretta fumata con Rudy nel giardino di casa mia.

Io non so cosa hanno provato, la gran parte di loro è esattamente come la ricordavo, qualcuno è stato più freddo, forse ha trovato questo rivedersi un po' patetico ...... quello che so è che per una manciata di ore mi sono ritrovata ragazza, passeggiando mano nella mano lungo un canale a Sarzana con qualcuno, immaginando di spiegare matematica a qualcun altro, cercando lo sguardo complice dell'unica donna che ha condiviso con me tanti momenti, rivedendo il mio Giusy con tanti capelli neri e immaginando di arrivare a casa con mio papà dalla finestra che mi sgrida perchè sono in ritardo.

Sono orgogliosa degli uomini e delle donne che siamo diventati ...... potranno passare altri 30 anni, mi terrò stretta quest'ultimo ricordo e mi auguro con tutta me stessa che ognuno di loro abbia potuto provare anche solo la metà dell'emozione che ho provato io a rivederli tutti.

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