Finalmente le pilloline omeopatiche che mi aveva dato la Ale hanno cominciato a funzionare e il mio intestino e' tornato a svolgere le funzioni per cui esiste. Questo mi ha creato molta felicita', la pancia si e' sgonfiata, e ho pensato che avrei ricominciato a leggere in bagno senza dover tenere gli occhi strizzati, insomma tutto bene. Purtroppo pero' si sono spostati un po' gli orari e invece delle canoniche ore 20 (quando tornavo a casa) il tutto e' stato anticipato di qualche ora.
Le settimane scorse in ufficio e' successo un disastro. Pare che la nigeriana che si occupa delle pulizie e dell'approviggionamento dei bagni sia sparita. Prima di rendercene conto e di trovare la soluzione e' passato un po' di tempo.
Fatto sta che siamo rimasti senza carta igienica per oltre una settimana.
C'e' chi ha approfittato della situazione, un collega per esempio vendeva carta igienica a 1 euro a strappo, chi aveva il suo rotolo appoggiato sulla scrivania, chi, come me, aveva il suo pacchetto di fazzolettini morbidi "Tempo". L'unico inconveniente era la quantita' di fazzolettini che portavo ogni volta, non sapevo bene valutare quali sarebbero state le esigenze e cosa sarebbe avvenuto una volta chiusa nella mia solitudine.
I bagni nei nostri uffici sono rigorosamente senza finestre e hanno un metodo tecnologico di accensione della luce per cui quando entri e sei IN PIEDI, e sottolineo in piedi, la luce si accende e rimane accesa per un tempo fissato.
Visto il mio cambio di abitudini la mia permanenza nel bagno ora si e' allungata, dura giusto il tempo di una partita al solitario sul telefonino. Peccato che la luce si spenga. A quel punto comincio a sbracciarmi con un pezzo di carta igienica in mano per farla riaccendere ma probabilmente ho le braccia troppo corte per cui devo alzarmi di quei 20 cm con le braghe calate per comunicare la mia presenza.
Tutto sta diventando sempre piu' difficile ....
2 commenti:
Grande Spina, ti ci vedo tutta. Cmq tutto vero, direi quasi drammatico :-)
Io per fortuna ho le braccia lunghe e mi limito a simulare il gesto per far atterrare un aereo, piu’ che un comune saluto al nulla, il tutto nel buio del cesso.
Si narra pure che in quei giorni un noto dirigente sia emigrato da un cesso all'altro, con le braghe calate, le chiappe strette e con il passo da papera, in cerca di carta da culo. Non e’ dato di sapere se l’abbia trovata.
Quest'estate, quando ero da voi, non ho mai visto la signora delle pulizie, ed in effetti all'epoca mancava di continuo la carta per le mani. La carta igienica invece abbondava...forse perche' la Spina non aveva ancora ripreso a cacare...
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