venerdì 28 novembre 2014

Violenza sulle donne


Il 25 novembre era la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La sera prima, parlando con un'amica , le dissi che mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa di non troppo banale, lei mi ha risposto "pensaci e impegnati che qualcosa da quella testa esce". Non credevo fosse così difficile, forse perchè tutti gli uomini della mia famiglia, da mio nonno, mio padre, mio marito sono stati tutti uomini che hanno amato e rispettato molto la donna .. Sono stata fortunata? Bè io ricordo che quando tornavo a casa da scuola con un 8 nessuno mi diceva brava, avevo semplicemente fatto "Il mio dovere" come diceva mio padre. Ed è dovere di ogni essere umano rispettare qualsiasi essere umano, non è una dote, un pregio particolare, un qualcosa per cui complimentarsi.

La violenza ha mille forme diverse, ci sono quelle fisiche, quelle brutali, quelle bestiali ma ci sono quelle psicologiche (e qui si cade facilmente nel banale), quelle che ti levano l'autostima, che ti fanno sentire dipendente, sbagliata, inutile ... Quelle violenze sottili che ogni giorno vengono perpetrate su migliaia di donne.

Io non sono mai stata femminista, non ho mai detto l'utero è mio, non so nemmeno esattamente dove sia ubicato sto utero, non credo che regalare una bambola o un ferro da stiro finto a una bimba possa essere traumatizzante. Non sono madre, non so se sia stato un bene o un male per l'ipotetico figlio il non aver avuto una madre come me, non lo so, non me lo chiedo, non voglio chiedermelo ... Quello che so è che fosse capitato avrei voluto che lui o lei che fosse avesse capito che la libertà è il bene più prezioso e importante che abbiamo, si deve essere liberi di pensare, liberi di amare chi si vuole, dove si vuole e quando si vuole, liberi di mandare affanculo, liberi di piangere uomo o donna che sia, liberi di avere le rughe o le tette cadenti, liberi di essere se stessi, liberi di non omologarsi e soprattutto che NESSUNO ha il diritto di cambiarci, di farci sentire inadeguati.

Un uomo che picchia una donna è un bastardo, un uomo che toglie la dignità a una donna è un bastardo, un uomo che non ci fa sentire libere di essere quello che siamo è un bastardo.

Giusy ti amo per come mi hai fatto sentire in questi anni.

1 commento:

Verosimile ha detto...

Secondo me ti sei infilata in un ginepraio. Perché è facile dire che non si deve fare violenza su nessuno tanto meno sulle donne, ma secondo me qui si instaurano dei meccanismi psicologici vittima-carnefice, redentore-colpevole, che non basta neanche una laurea in psicologia. Però Giusy lo amiamo anche noi.